Un piano Marshall per il turismo europeo? Siamo di fronte a una emergenza sanitaria ma anche a uno shock economico che non si vedeva dal 1929!
Si è tenuta il 21 aprile 2020, una audizione del commissario Thierry Breton alla Commissione Trasporti sulla risposta Ue alla crisi coronavirus per costruire un piano Marshall per il turismo europeo.
Breton ha sottolineato la responsabilità dell’Europa nel mobilitare tutti gli strumenti a disposizione: bisogna agire con urgenza e audacia, con responsabilità, ma soprattutto in uno spirito di incrollabile solidarietà europea.
Il settore del turismo ha bisogno di maggiore sostegno attraverso misure specifiche, finanziamenti, un coordinamento a livello europeo e una tabella di marcia ampia e mirata!
Quello turistico è stato il primo settore colpito dal coronavirus e sarà il più lento a riprendersi dalla crisi. Pertanto, ha detto Breton, la risposta dell’Unione deve essere duplice:
- a brevissimo termine, per aiutare queste imprese a superare questo periodo difficile,
- a medio – lungo termine, quando bisognerà iniziare a riformare il settore a livello europeo e internazionale.
Come agire?
Garantire la liquidità oggi è la prima priorità, fornendo rapidamente finanziamenti fino a quando i flussi turistici non riprenderanno.
Il settore del turismo deve trarre benefici nelle prossime settimane del programma di liquidità della BCE, dagli aiuti di Stato nazionali, dal sostegno al lavoro a breve termine e dagli investimenti BEI / FEI.
In particolare, con la garanzia del bilancio dell’Unione, il Fondo europeo per gli investimenti, insieme alle banche di tutta Europa, si mobiliteranno circa 8 miliardi di euro per aiutare quasi 100.000 PMI europee comprese quelle del turismo.
Inoltre, la Coronavirus Response Investment Initiative (CRII), che ammonta a 37 miliardi di euro, consentirà agli Stati membri di mobilitare bilanci dei fondi strutturali inutilizzati per vari scopi, incluso il turismo. Con il sostegno del Parlamento europeo ricevuto il 26 marzo di quest’anno, questa iniziativa è già entrata in vigore dal 1° aprile.
Tuttavia, bisogna pensare ad un piano di risanamento europeo, un piano Marshall, come afferma il presidente Ursula von der Leyen e, secondo le stime, il turismo dovrebbe essere il principale beneficiario di tale piano. È quindi essenziale che sia attuato rapidamente.
- E’ stata adottata una misura per evitare i voli fantasma e per alleviare la pressione sulle compagnie aeree affinché mantengano le loro aree aeroportuali;
- sono state presentate linee guida sui diritti dei passeggeri, che stabiliscono la natura eccezionale della situazione. Ciò significa che le compagnie aeree dovranno offrire ai passeggeri, a loro discrezione, un rimborso o un buono per un volo successivo. È in gioco la protezione dei consumatori;
- bisognerà preparare le migliori strategie di uscita dalle misure di contenimento, per la ripresa graduale dell’attività turistica e della mobilità all’interno dell’area Schengen e al di fuori dell’UE.
- Si tratterà di stabilire condizioni chiare e misure preventive, coordinate a livello europeo.
Come ricostruiamo il futuro?
Si dovrà poi reinventare e ripensare un settore turistico europeo sostenibile, digitale e resiliente. Qualsiasi piano di risanamento, qualsiasi sostegno pubblico al turismo, deve essere accompagnato da una transizione, al fine di abbracciare realtà ambientali, digitali e strategiche.
Questa era una necessità prima di questa crisi, e ora sta diventando un imperativo di uscita!
Breton ha dichiarato che “bisogna mantenere l’Europa come destinazione turistica leader a livello mondiale” in termini di valore, qualità e innovazione.
Ma anche creare, insieme, un nuovo punto di riferimento mondiale per un turismo responsabile, sostenibile e innovativo in risposta agli eccessi del turismo di massa.
Per chiudere, ricapitoliamo 3 punti fondanti della strategia di ripresa:
- promuovere il turismo sostenibile di fronte al turismo di massa trovando un equilibrio tra la conservazione degli ecosistemi turistici e le realtà economiche. Non si tratta di impedire alle persone di viaggiare, ma di promuovere il turismo locale;
- passare al turismo digitale e trovare un equilibrio tra i cosiddetti attori tradizionali e le principali piattaforme digitali (il Digital Service Act a cui la Commissione sta già lavorando, ne sarà l’occasione);
- proteggere il “turismo europeo” dalle strategie aggressive dei paesi extraeuropei, che potrebbero usare l’attuale crisi per acquistare gioielli europei a un prezzo inferiore.
- La Commissione vigilerà attentamente su questo insieme agli Stati membri, monitorando gli investimenti stranieri.
Breton propone di organizzare un vertice, al fine di riflettere sul futuro e costruire una tabella di marcia verso un ecosistema turistico europeo sostenibile, innovativo e resiliente.
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Foto archivio APT Basilicata