Entro il 2024 saranno pubblicati due bandi per il supporto finanziario alle piccole e medie imprese con l’obiettivo di favorire la resilienza, la digitalizzazione, l’internazionalizzazione e la transizione verde delle aziende che lavorano nel settore delle industrie culturali e creative, per un totale di Euro 1.080.000 assegnati in voucher. Il primo, già a Gennaio 2023. Il budget corrisponde al 75% del quadro economico complessivo di Creathriv- EU, un progetto di Basilicata Creativa che coinvolge quattro altri Cluster europei. Finanziato nell’ambito del Programma per il mercato unico, gestito dal Consiglio europeo per l’innovazione e ed agenzia esecutiva per le PMI (EISMEA).
Abbiamo chiesto al coordinatore di progetto di raccontarcelo. Giovanni Scaramuzzo è appassionato di Battiato e innamorato del viaggio come modo di stare a contatto col mondo e le persone. Lavora nel campo della progettazione europea con EXO Organismo di Ricerca, che affianca il Cluster in questa esperienza europea. Lavora con questa sensibilità: esplorare e dialogare con culture diverse. Dell’Europa, sogna un organismo più giusto, in cui si sta insieme al di qua degli egoismi nazionali.
Ciao, Giovanni. Ci racconti quali sono le ispirazioni del progetto e come si posiziona nelle programmazioni europee?
Il progetto Creathriv- EU è stato candidato al bando “Iniziative di cluster congiunti (EUROCLUSTERS) per la ripresa dell’Europa”, che prevedeva tra i quattordici ecosistemi industriali individuati finanziabili anche le industrie culturali e creative. L’intenzione è supportare una strategia di sviluppo della filiera creativa che metta insieme i Cluster per favorire la resilienza delle piccole medie imprese. Sono 4 i soggetti con cui Basilicata Creativa realizzerà il piano di azioni candidato, 3 Cluster dell’ecosistema industrie culturali e creative e uno che opera nel settore del digitale. Il partenariato nasce da precedenti relazioni del Cluster e di EXO Organismo di Ricerca. Il Bando della Commissione Europea ha l’obiettivo di favorire la collaborazione tra organizzazioni e regioni con redditi diversi, per far sì che soggetti con diverse esperienze dialoghino in maniera strutturata sulle sfide poste dagli scenari economici attuali. L’ispirazione principale del progetto ruota proprio attorno al verbo to build, alla necessità di consolidare pratiche e processi innovativi nel campo delle industrie culturali e creative, in un panorama di ampio respiro.
Chi sono i partner di progetto?
I partner con cui condividiamo la visione e gli obiettivi candidati sono Baltic Film and Creative Tech Cluster (Lituania), Innoskart (Ungheria), Twist (Belgio) e Corallia (Grecia).
Alcuni di loro vantano il “Gold Label for Cluster Management Excellence” da parte dell’European Secretariat for Cluster Analysis (ESCA), che analizza 31 indicatori di performance, tra cui il coinvolgimento degli attori del territorio, la pianificazione strategica e l’analisi delle risorse finanziarie, l’efficacia dei servizi offerti. E’ il caso di Corallia, Cluster che ha sede in Grecia ed è un Cluster di Cluster, un’architettura gestionale che si occupa specificamente di tre tematiche: elettronica, aerospazio e gaming industry.
Tra i criteri per la costruzione del partenariato, il Bando prevedeva che i soggetti avessero esperienza nella gestione dei fondi a cascata, uno strumento della Commissione Europea che fornisce finanziamenti alle SME, per favorirne l’innovazione e la competitività, attraverso dei soggetti intermediari, nel nostro caso i Cluster.
Quali sono i moduli specifici in cui si articola il progetto?
Il progetto è stato pensato in 6 gruppi di attività. Il primo riguarda in generale il project management. Il secondo si occupa della mappatura delle value-chain più rilevanti per i 5 clusters in modo da favorire la collaborazione tra essi. Inoltre, vuole andare a misurare il knowledge gap dei cluster manager e lo status quo delle aziende associate, ricostruendone settori di appartenenza, relazioni internazionali in termini di forniture e clienti, l’approccio verso l’innovazione, la digitalizzazione e la transizione verde, l’inclinazione ad internazionalizzare (WP2, Building Intelligence). Il terzo è orientato al networking e all’organizzazione di gruppi di lavoro su tematiche specifiche emerse dall’analisi dei trend principali dell’ecosistema delle industrie culturali e creative, tra cui sicuramente la mancanza di finanziamenti privati e il mismatch tra skill richieste dalle aziende e skill offerte sul mercato del lavoro. Queste reti collaborative avranno sia un respiro europeo che internazionale, nel quadro di una strategia di internazionalizzazione dei Cluster indirizzata alla sottoscrizione di accordi commerciali (WP3. Building bridges). Il quarto lavora nella direzione di colmare gap skill individuati nella prima fase con i cluster managers, un’attività che prevederà anche il peer to peer learning, grazie ai partner gold label di progetto ed a fornire migliori servizi alle imprese associate, soprattutto per quel che riguarda la gestione delle risorse umane e l’attrazione di talenti (WP4. Building skills).
Il cinque, il cuore del progetto, riguarda un sistema di voucher per le piccole medie imprese (WP5. Building Future). L’ultimo raggruppa attività di comunicazione (WP 6. Communication).
Core del progetto quindi un sistema di voucher per le pmi. Chi potrà accedervi e quali sono le opportunità previste?
La pubblicazione di due bandi consentirà alle realtà imprenditoriali di accedere a quattro tipi di voucher per supportare internazionalizzazione e innovazione dei loro sistemi aziendali:
- Consultancy Voucher : spese di consulenza per definire programmi gestione e mitigazione del rischio, audit per acquisizione certificati digitalizzazione e sostenibilità ambientale, supporto per innovazione e technology scouting, per creazione business plan, pitch tech o ricerca partner internazionali (per un massimo di Euro 5000 euro ad azienda )
- Training vouchers: spese per finanziare corsi di formazione sia online che in presenza (5000 euro ad azienda)
- Travel Vouchers: voucher per pianificare attività internazionali volte a intercettare nuovi clienti e partner commerciali, anche partecipando a fiere (in Paesi UE fino a un massimo di 1500 euro, in paesi extra UE fino un massimo di 5000 euro)
- Pilot vouchers: innovation voucher per incentivare e sostenere progetti di collaborazione tra aziende riguardanti la transizione verde e digitale. Il voucher, del valore di 20.000€, dovrà coinvolgere almeno due aziende.
E’ previsto che almeno per il 10% dei voucher siano beneficiarie aziende di Paesi che non appartengono al progetto.
Quali sono le tue aspettative da project manager legate alla realizzazione delle attività candidate e come Creathriv- Eu dialoga con gli altri programmi su cui il Cluster sarà impegnato nei prossimi mesi?
Mi aspetto che il Cluster possa imparare da Cluster con più esperienza di noi. E lavorare sempre più in maniera manageriale per il bene delle aziende che rappresenta, diventando a tutti gli effetti soggetto che traccia strategie anche aziendali, con un programma di medio-lungo periodo capace di individuare risorse per fornire servizi professionali. Creathriv- EU per mission e struttura delle sue azioni ha una forte affinità con il Polo Europeo di Innovazione Digitale (EDIH) finanziato dalla Commissione Europea attraverso Il Digital Europe Programme per un 50% e per il restante 50% dal MISE, centro di servizi complesso che servirà a far diventare il Cluster una sorta di centro servizi a supporto della digitalizzazione di imprese e pubbliche amministrazioni. Un’infrastruttura che lavora nel concreto sul concetto di resilienza e sulla capacità di adattarsi ai cambiamenti attraverso una visione innovativa di processi e prodotti delle industrie culturali e creative. Buon lavoro, Basilicata Creativa!